Perché gli archivi sono decisivi per rilanciare la cultura d'impresa
Amedeo Lepore - Il Mattino
Uno dei tasselli fondamentali per comporre l’articolato mosaico dello sviluppo del Mezzogiorno è rappresentato dalla diffusione della cultura d’impresa, che serve a rendere coeso e strutturale l’impegno di alcune tra le principali forze sociali di questo territorio. Il ruolo dell’imprenditorialità, insieme a quello del lavoro produttivo, è stato troppo spesso relegato a una mera funzione accessoria, specie quando è prevalsa una visione assistenziale del Sud, non avvertendo la portata storica del protagonismo dell’economia e della cultura meridionali nella costruzione di una prospettiva innovativa e di un nuovo modello di crescita. Il tema del patrimonio archivistico e museale legato alla storia d’impresa può apparire di competenza di un ristretto campo di addetti ai lavori, ma, in realtà, chiama in causa la consapevolezza delle più rilevanti energie di questa parte del Paese.
Il loro limite atavico è stato quello di considerare essenziale la capacità di cogliere le occasioni immediate, muoversi in una logica di corto respiro, piuttosto che valutare il senso di una lunga esperienza e porre in risalto la loro stessa longevità, le radici di una vicenda duratura e, perciò, di successo. Questo condizionamento si è unito spesso alla difficoltà dei produttori del Sud di guardare al contesto in cui operano e di costituire un tessuto connettivo, riuscendo a fare sistema tra loro. Inoltre, a differenza di altri Paesi come il Giappone, dove il tratto distintivo, le origini remote e l’evoluzione nel tempo di un’impresa sono parte del suo brand, in Italia appare inconsueto servirsi dell’arma più semplice, la propria storia e la credibilità che ne deriva, per corroborare una strategia di marketing e attrarre clienti.
Per queste ragioni – e non solo per motivi accademici e scientifici – è di grande significato la sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e la Rete Internazionale per la Storia, gli Archivi e i Musei d’Impresa del Mezzogiorno (R.I.Stor.A.M.I.), formata da 25 tra Dipartimenti delle Università centro-meridionali e Istituti del CNR finora aderenti. Tale intesa fa riferimento all’importanza della cultura d’impresa nell’ambito della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e comprova l’apporto che la documentazione esistente negli archivi delle aziende pubbliche e private può fornire all’approfondimento delle dinamiche della società e dell’economia.
Partendo, quindi, dalla finalità di accrescere la comprensione della rilevanza della storia dell’impresa e dell’imprenditorialità nel Mezzogiorno, l’accordo si propone una serie di obiettivi di notevole rilievo. Tra questi, la Direzione Generale Archivi e R.I.Stor.A.M.I. hanno privilegiato un’azione congiunta, in stretto rapporto con le Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche, per l’individuazione e l’implementazione di un vasto insieme di fondi archivistici aziendali, mediante censimenti, progetti di descrizione e digitalizzazione, pubblicazioni, convegni e altre iniziative di tipo culturale. Inoltre, i firmatari hanno stabilito di arricchire e aggiornare il Portale degli archivi d’impresa del Sistema Archivistico Nazionale, attraverso i contenuti, i dati e le elaborazioni che scaturiranno dall’attività di studio delle fonti documentarie centro-meridionali. Infine, si sono impegnati a diffondere la conoscenza degli archivi e, più in generale, della storia d’impresa, svolgendo attività di divulgazione della ricerca con il coinvolgimento dei soggetti economici.
Questo programma di lavoro intende aprire una fase inedita della storia d’impresa, capace di considerare non solo il patrimonio già conosciuto e ampiamente studiato degli archivi delle aree a maggiore concentrazione industriale come quelle settentrionali, ma di focalizzare l’attenzione sulla ricca – ma spesso dispersa – documentazione delle aziende (anche di medie e piccole dimensioni) del Sud e del Centro del Paese, che può rappresentare un’opportunità per analisi e studi del tutto originali.
In questo contesto, il ruolo degli archivi e dei musei d’impresa è quello di luoghi di promozione di una coscienza innovativa, in grado di porre l’uomo al centro dei processi di trasformazione tecnologica e produttiva, proiettando l’immagine delle diverse fasi delle “rivoluzioni industriali” sullo scenario di un’economia in profonda transizione, che si pone al cuore di nuovi e imprevedibili mutamenti. Se questo è vero, allora l’azione di esplorazione e di indagine deve diventare generale, non facendo assumere all’argomento degli archivi industriali una prospettiva unicamente riservata agli studiosi, ma sperimentando una funzione ampia della memoria e della storia d’impresa per l’orientamento della società all’interno di un’opera di cambiamento dei vecchi modelli culturali ed economici pienamente in atto anche nel Mezzogiorno.
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