05 giugno 2025   Rassegna stampa

Bioeconomia, avrà sede a Napoli l’hub italiano del Piano BioINSouth

Vera Viola - Il Sole 24 Ore

Avrà sede in Campania l’hub italiano (uno degli otto previsti in Europa) del progetto europeo BioINSouth, di cui Spring-il Cluster italiano della Bioeconomia circolare è il coordinatore oltre ad essere stato il ideatore. Un progetto che punta a supportare i decisori politici del Sud Europa che si occupano di pianificazione e sviluppo della bioeconomia, favorendo anche l’adozione di innovazioni. BioINSouth riunisce quindici partner di nove Paesi diversi.

Il progetto europeo, che utilizza fondi Horizon per 3 milioni, mi si è anche definito un partenariato privato, punta a mettere intorno a un tavolo i Paesi del Mediterraneo con i quali il tema della bioeconomia circolare rappresenta un’importante occasione di sviluppo. La scelta della Campania e di Napoli come sede dell’hub italiano si fonda sulla condivisione di obiettivi strategici della Regione Campania, che ha individuato nella bioeconomia circolare un settore chiave per la crescita sostenibile e la competitività del territorio. In questo senso, il BioINSouth HUB Campania, che avrà sede a Napoli presso la Università Federico II e sarà operativo dal 3 luglio, si propone di operare come punto di riferimento e di raccordo delle attività di innovazione nel campo della bioeconomia circolare. Per svolgere al pieno le sue attività, si avvale della consulenza scientifica e organizzativa del Marg (Multi actor regional group), organismo istituito nell’ambito dello stesso progetto. La logica del Marg, così come quella dell’intero progetto, è incentrata sul concetto di quadrupla elica: un modello organizzato di interazione che coinvolge i settori della ricerca, dell’industria, delle istituzioni pubbliche e della società civile. In Campania sono coinvolte le Università Vanvitelli, Parthenope, università di Salerno e Federico II, centri di ricerca tra cui Cnr, Bioteknet, Cnr-Ibbr, Ceinge, e fondazione Agritec, imprese tra cui Graded, Isuschem, Materias, Biopox, Iavareonwood technology, Ibisa, Novamont, Enco Srl.

Di tutto ciò si è discusso durante il convegno «Biotecnologie, energia ed economia circolare: il ruolo del Mezzogiorno» che si è tenuto ieri presso l’Università di Catania.

«Il Mezzogiorno ha già oggi una vocazione alla bioeconomia – dice Claudio De Vincenti, presidente onorario di Merita – come dimostrano la Gigafactory Enel a Catania e la Bio raffineria Eni a Gela. Un comparto che può essere ulteriormente sviluppato anche grazie a progetti europei come BioINSouth».

All’incontro, promosso dal Cluster italiano della Bioeconomia circolare Spring in partnership con l’Associazione Merita e la Fondazione Astrid, hanno partecipato tra gli altri Laura Campanini (Intesa Sanpaolo), Walter Rizzi (Bioraffineria di Gela Eni), Stefano Lorenzi (Gruppo Enel), Gaetano Vecchio (Confindustria Sicilia), Mario Rosario Mazzola (Università Palermo), Claudio De Vincenti (Fondazione Merita), Amedeo Lepore di Merita, Vannia Gava (viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica).

«Si parte con un hub in Campania» – anticipa Mario Bonaccorso direttore di Spring – «replicheremo in altre regioni. Prima la Sicilia.»

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