24 marzo 2020   Rassegna stampa

Aerospazio, allarme su metà dell'export campano

Intervista a Luigi Carrino di Vera Viola - Il Sole 24 Ore

Un grido d'allarme dal distretto dell'Aerospazio campano. Le esportazioni dalla Campania nel settore aerospaziale, secondo un primo calcolo provvisorio a seguito della pandemia rischiano un calo del fatturato su base annua di circa il 50% e pari a circa 560 milioni. 

«Sono molto preoccupato per la tenuta del sistema industriale dell'aerospazio sia in Italia sia nella nostra regione», dice Luigi Carrino, presidente del Distretto Aerospaziale della Campania, Dac. Il distretto riunisce 154 attori: 12 grandi imprese (tra cui Leonardo, Mbda, Magnaghi Aeronautica, Atitech, Dema, Telespazio, Ala, Ids), 12 centri di ricerca (tra cui Cira, Crt, Enea, Formit e le 5 Università campane con corsi di ingegneria) e 130 Pmi (molte delle quali raggruppate in 8 consorzi).

Carrino mette in evidenza un cambiamento di scenario economico improvviso, e parla di imprese che, forti di previsioni positive avevano programmato investimenti, ma ora sono costrette a rivedere tutti i piani. «Ora che la dimensione della diffusione internazionale del coronavirus Covid-19 e la sua pericolosità sono meglio delineati - precisa il presidente del Dac - valutiamo uno scenario sconfortante». 

Carrino analizza uno ad uno i principali fattori che stanno mettendo in crisi il distretto. «Lo stop ai voli - dice - sta determinando situazioni di grave crisi in quasi tutte le compagnie aeree che, inevitabilmente, stanno rivedendo i loro programmi di ampliamento e rinnovo delle flotte di velivoli. Gli ordini vengono modificati e le commesse ridimensionate». Talvolta annullati: si teme un blocco dei pacchetti di lavoro previsti per il 2020-2021. E ciò avviene a livello internazionale: a causa dello spostamento progressivo del virus, i voli passeggeri tra nazioni potrebbero essere quasi azzerati anche per un anno. Boeing, principale player con cui il sistema campano è impegnato in importanti programmi, ha già interrotto alcune produzioni e altri stop vengono previsti a breve. 

Carrino precisa:«Il lavoro nelle aziende dell'aerospazio al momento prosegue soprattutto nei reparti di produzione, ma a ritmi ridotti». Una situazione particolare si è determinata nello stabilimento di Pomigliano D'Arco di Avio Aero, dove si sono registrati due casi di coronavirus. Lo stabilimento è stato chiuso per qualche giorno per la necessaria sanificazione, ma al rientro una parte del sindacato (Fiom e Failms) ha proclamato lo sciopero. L'astensione (limitata) è terminata venerdì. L'azienda rassicura: «La nostra priorità è la salute dei dipendenti».

La ricognizione di Carrino continua: «Per le funzioni di tipo impiegatizio si è fatto ricorso, quasi totalmente, al telelavoro, con inevitabili riflessi sull'efficienza organizzativa».

Con i velivoli bloccati a terra, poi, si fermeranno anche molte delle operazioni di manutenzione, così come sarà rallentata la logistica industriale. Settore in cui sono presenti, in Campania, aziende leader a livello internazionale. Infine, anche per l'industria dello spazio si prospettano evidenti difficoltà. «I prossimi lanci in programma dalla base spaziale di Kourou, in Guyana Francese - aggiunge il presidente del Dac - a cui è interessata la nostra Avio Space, sono rinviati per una decisione diretta del Centre Spatial Guyanais e di Arianespace, a seguito delle comunicazioni del Governo francese volte a contrastare la diffusione del Covid-19. Perfino la Nasa ha appena espresso preoccupazione per le prossime missioni di astronauti diretti sulla Stazione Spaziale Internazionale». In definitiva - conclude Carrino - «sarà importante che questo settore venga sostenuto a livello nazionale e regionale affinché possa essere uno dei principali traini della rinascita economica post-coronavirus».

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